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Piatto di pasta di origini arabo-sicule
Anche se Greci e Romani conoscevano i cereali e li usavano, tuttavia non furono mai in grado di produrre le paste alimentari come a’ Pasti ch’i sardi così come noi le conosciamo.
Furono proprio i siciliani, tra la caduta dell’Impero Romano e l’avvento degli Arabi a inventare la pasta alimentare.
Pensate che a Trabia, si fabbricavano dei vermicelli in quantità tali da poter approvigionare oltre ai paesi della Calabria, quelli dei territori musulmani e cristiani, dove se ne spedivano consistenti carichi.
La storia della pasta con le sarde
Tornando alla pasta con le sarde, questa come dicevamo è un piatto tipico della cucina arabo-sicula, caratterizzato proprio dal contrasto fra dolce e piccante.
A idearlo pare sia stato il cuoco del generale arabo Eufemio, che sbarcato in Sicilia alla conquista dell’Isola si trovò a dover sfamare le sue truppe in condizioni precarie.
Fu così che decise di mettere insieme quello che aveva a disposizione, ovvero il pesce, i finocchietti, la passolina e lo zafferano. Nel tempo, il piatto naturalmente ha subito delle evoluzioni ma, ciò che è certo è che ebbe una diffusione vastissima tanto da entrare in tutte le case e nei conventi, dove nacque la versione “alla palina”.
Vediamo come si prepara a’ Pasti ch’i sardi
Ingredienti:
400 gr di bucatini, 800 gr di sarde, 400 gr di finocchietto selvatico, pistilli di zafferano, 1 cipolla bianca, 20 gr di pinoli, 20 gr di uvetta sultatina, 30 gr di acciughe sott’olio o dissalate, olio extravergine d’oliva, mezzo bicchiere di vino bianco, sale, pepe, pane grattugiato da tostare
Preparazione
Pulire bene le sarde, diliscandole. Lavarle sotto l’acqua corrente.
Portate sul fuoco una pentola con dell’acqua e quando bolle lessatevi il finocchietto precedentemente lavato. Sgocciolatelo, tritatelo e tenetelo da parte. Conservate l’acqua per la cottura della pasta.
In un tegame versate un filo d’olio e fatevi appassire la cipolla tritata finemente. Fatevi dissolvere all’interno le acciughe, aggiungete le sarde e in seguito anche il finocchietto ben tritato, i pinoli e l’uvetta che nel frattempo avrete tenuto in ammollo. Sfumate col vino bianco e lasciate evaporare.
In mezzo bicchiere d’acqua bollente mettete i pistilli di zafferano. Dopo qualche minuto, filtrate il liquido all’interno del tegame con le sarde. Cuocete per una decina di minuti aggiugendo due o tre mestoli di acqua di cottura del finocchietto. Salate e pepate. Cuocete i bucatini nella stessa acqua di cottura del finocchietto, scolateli al dente e mantecateli all’interno del tegame con il sugo.
A parte, in una padella tostate per qualche minuto il pane aggiungendo un pizzico di sale. Servite a’ pasti ch’i sardi cospargendo con il pane grattugiato tostato.
Articolo di Roberta D’Ancona